"Ricominciare da capo è uguale a ricostruire, non perdersi d'animo è l'inizio di una vittoria"
Riassumere la vita di un uomo attraverso le sue opere e i risultati professionali ottenuti non è solitamente considerato il metodo migliore per descrivere nel dettaglio la persona; questo perché un uomo è molto di più del suo lavoro: è passione, affetti, sogni, speranze, delusioni e gioie.
Nel caso di Giovanni Ranocchi però, l'uomo è così strettamente intrecciato al suo lavoro e alla sua visione che parlare del suo vissuto senza confrontarsi con le tappe chiave della sua vita imprenditoriale sarebbe non solo limitante, ma addirittura impossibile.
Perché Giovanni Ranocchi, classe 1944, urbinate di nascita ma pesarese d'adozione, ha attraversato la storia del mondo informatico non come una meteora, sfolgorante ma effimera, bensì come un rivoluzionario, capace di anticipare il futuro e leggere i segni del mondo che cambia.
Nato da genitori contadini, legati a un solido e umile fare ma lungimiranti nel far studiare e diplomare quel ragazzo così testardamente intraprendente, compie presto il passo che lo traghetta dal lavoro dipendente alla sfida imprenditoriale. La dura palestra del lavoro e della vendita, affrontata in tanti impieghi (elettricista, venditore Olivetti e poi Honeywell, dirigente Iterby…), permette a Giovanni di accumulare una grande esperienza, di apprendere il valore di impegno e serietà e di comprendere l'importanza cruciale della qualità in ogni dettaglio. Soprattutto, però, fa germogliare in lui il desiderio di spendere le sue qualità ed energie in un progetto autonomo, dove inseguire con forza i propri desideri e ambizioni.
È la nascita di TeamSystem
Questa grande avventura lavorativa, che è al contempo anche un’autentica storia d’amore tra un uomo e la sua opera, si interrompe bruscamente nel 2002, a seguito dell’ingresso in azienda di un Fondo di Private Equity. L’uscita di Giovanni da TeamSystem, esito di un inevitabile conflitto tra visioni aziendali ormai divergenti, sembra la fine di questa lunga parabola di successi.
È un punto di svolta decisivo. Giovanni, in fondo, pensano molti, non è più un ragazzino. Il successo lo ha già raggiunto. Forse è il momento giusto per fermarsi…
Fare i conti senza l’oste, direbbe il saggio. E Giovanni infatti si rimette in moto, riparte con un’energia impensabile, per macinare ancora, sotto la mola del suo entusiasmo, la farina di nuovi progetti, nuovi traguardi, nuove sfide da affrontare a testa alta. Per dirla in breve, come efficacemente ricordato dal titolo della sua autobiografia, "ricomincia da capo".
La creazione di un nuovo gruppo di aziende: Ranocchi Software
Una storia che riparte, destinata a concludersi solo in quel triste 25 marzo 2020, a causa di un maledetto coronavirus sconosciuto, capace di mettere in ginocchio il mondo intero. Perché di certo Giovanni Ranocchi non si sarebbe fermato lì.
Un uomo curioso, Giovanni Ranocchi, simpatico e generoso, instancabile. Un uomo schietto e dotato di una parola sola. Le sue aziende testimoniano, oltre ogni soggettiva interpretazione, le sue qualità imprenditoriali d'eccellenza. Tuttavia, delle tante persone che negli anni hanno incrociato il suo cammino, mentre sono in molte a ricordarlo come un grande imprenditore, sono tutte, a partire dai critici e dagli avversari, a ricordarlo come un uomo vero.
Non può esserci eredità migliore di questa
I punti fermi di Giovanni Ranocchi
Lavoro
Correttezza
Innovazione
Gioco di squadra
Il gioco di squadra come vero e proprio "moltiplicatore di forze". Nel lavoro, come nello sport, chi gioca da solo, per quanto bravo, non potrà mai andare oltre i propri limiti. La squadra invece può farlo, giocando insieme per un obbiettivo comune.