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GIS WB
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Whistleblowing

La soluzione software cloud per rendere aziende ed enti conformi alla normativa sul Whistleblowing

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Cos'è GIS WB - Whistleblowing

GIS WB - Whistleblowing è il risultato della partnership tra Kite Labs e Ranocchi Software, una soluzione software completamente in cloud per consentire a enti e aziende di adeguarsi al nuovo adempimento, con una soluzione semplice, efficace e conforme ai requisiti tecnici richiesti dalla normativa e alle indicazioni tecniche fornite dall'organo di controllo rappresentato dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). In particolare GIS WB è:

  • Conforme alla normativa: permette di assolvere agli obblighi normativi in materia di Whistleblowing
  • Intuitiva: mette l'utente nella miglior condizione per utilizzare lo strumento
  • Sicura: i segnalatori condividono dati criptati nel pieno anonimato perché gli indirizzi IP da cui parte la segnalazione non vengono registrati
  • Flessibile: può essere utilizzata anche per ambiti diversi da quelli previsti dalla normativa del Whistleblowing e quindi gestire ogni forma di comunicazione di terzi che debbano garantire l'anonimato
  • Personalizzabile: può essere pubblicato anche su dominio di terzo livello dell'azienda
Whistleblowing home page
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Info rapide sul Whistleblowing

(clicca sulle bande rosse per approfondimenti)
Cos'è il Whistleblowing

Il Whistleblowing è uno strumento di compliance aziendale, tramite il quale i collaboratori di un'azienda possono segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività, quali violazioni di leggi o regolamenti, reati e casi di corruzione o frode, oltre a situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica. Il "whistleblower" (colui che segnala) è quindi una persona che collabora in un'azienda e segnala un illecito, una frode o un pericolo che ha rilevato durante l'attività lavorativa.

Adottare un sistema di Whistleblowing è oggi un obbligo per le aziende, infatti il D.Lgs. 24/2023 ha recepito la Direttiva UE 2019/1937, ponendo a carico delle aziende l'adozione entro il 17/12/2023 di un canale di segnalazione interno di eventuali illeciti a disposizione dei dipendenti, rivolgendosi, in particolare, a:
  • Enti privati che, nell’ultimo anno, hanno impiegato una media di oltre 50 dipendenti
  • Enti privati dotati di un modello organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 anche se con meno di 50 dipendenti
La normativa estende la tutela, in precedenza prevista per i soli dipendenti, anche a collaboratori autonomi, liberi professionisti, volontari, azionisti e amministratori.

Adottare un sistema di whistleblowing è comunque uno strumento a vantaggio delle aziende: significa rafforzare il sistema di controllo interno e avere la possibilità di scoprire eventuali frodi e criticità prima che diano luogo a danni e/o responsabilità più gravi. Poiché spesso i dipendenti sono i primi a intuire eventuali anomalie, è interesse dell'azienda tutelare e persino incoraggiare le segnalazioni da parte di eventuali whistleblower. Per rendere il sistema di Whistleblowing un elemento di miglioramento aziendale efficace, infatti, occorre che i top manager lo promuovano, diffondendo all'interno dell'organizzazione l'idea e la pratica del Whistleblowing.

Il Decreto inoltre ha previsto un ampliamento dei canali di segnalazione, con la predisposizione di un canale esterno gestito dall'ANAC che può essere utilizzato se:
  • Il soggetto segnalante operi in un contesto lavorativo nel quale non è previsto un canale dedicato o la sua predisposizione non è conforme ai requisiti normativi
  • Il soggetto segnalante abbia già effettuato una segnalazione alla quale non è stato dato seguito
  • Il soggetto segnalante abbia motivo di ritenere che la segnalazione possa determinare il rischio di ritorsione
  • Il soggetto segnalante abbia fondato motivo di ritenere che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse
La normativa dispone anche che l'azienda si attivi prontamente nella fase di gestione della segnalazione:
  • Dopo l'inoltro della segnalazione da parte del whistleblower e precisamente entro 7 giorni dalla sua ricezione, rilasciando un avviso di ricevimento
  • Il soggetto al quale è affidata la gestione del canale deve poi mantenere le interlocuzioni con il segnalante, dando seguito alla segnalazione e fornendo riscontro al whistleblower entro 3 mesi dalla ricezione della stessa
L'azienda può incorrere in una sanzione da € 10.000 a € 50.000 se non è stato istituito il canale di segnalazione, se non sono state adottate procedure per l'effettuazione e la gestione delle segnalazioni ovvero se l'adozione di tali procedure non è conforme a quelle di cui agli artt. 4 e 5 della normativa, nonché quando accerta che non è stata svolta l'attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute.
Cosa può essere segnalato
Gestione del servizio
La procedura di segnalazione
Il ruolo del responsabile designato
Cosa può fare il segnalatore
Cosa può fare il responsabile

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